Cosa significa per lei il marchio Sans-Arcidet?
Sans-Arcidet come un profumo
Per me il marchio Sans-Arcidet è prima di tutto un profumo, quello della rafia. Un odore caldo che mi ha accompagnato per tutta la vita; è anche un ponte con una parte della mia famiglia che ha sempre vissuto dall’altra parte del mondo. Questi oggetti sono come fili che ci uniscono attraverso la bellezza dell’artigianato malgascio, un legame mantenuto tra l’altro da questi punti intrecciati. Infine, ho un rapporto molto emotivo con il marchio.
Le sue ispirazioni per questa collezione tessile?
Il legame familiare al centro del progetto di collaborazione
Per comporre il motivo di questa stagione ho chiesto a Corinne e Samuel, direttori artistici del marchio, di inviarmi le foto dei loro fiori e delle piante preferite dei loro giardini. Volevo utilizzare questo motivo per richiamare le piante endemiche del Madagascar. Alla fine, i loro spazi abitativi sono stati il punto di partenza e questo mi ha permesso di allontanarmi dai cliché esotici, pur rimanendo vicino a questa fibra familiare che è al centro di questa collaborazione.
Per quanto riguarda i colori, ho lavorato prima sul disegno con toni naturali, morbidi e leggeri, con uno sfondo giallo molto chiaro che ricorda la rafia. Le variazioni sono più libere, si va più verso i fiori notturni o di festa.
Progetti futuri?
Ho appena pubblicato l’edizione di “Une Histoire de Vaisselle Brisée”, una serie di disegni a cui ho lavorato dal 2020 al 2022. È un libro appena uscito, curato insieme ad Ardalan Yaghoubi e attualmente esposto al Palais de Tokyo. Sto anche lavorando a un lungo fumetto e a molti altri progetti più o meno segreti 🙂
Avete una citazione che vi ispira quotidianamente?
La poesia è la mia vita quotidiana
Nella mia vita quotidiana ascolto molta musica e in particolare molte canzoni. Il mio piacere per il testo e la scrittura è dovuto in gran parte alle canzoni francesi. Quindi, piuttosto che una citazione che non ho in mente, preferisco condividere con voi una delle mie canzoni preferite: “Les Bouquets d’Asphodèle” di Marie Laforêt.